In artroscopia è inoltre possibile eseguire la rimozione di corpi mobili (caratteristici della condromatosi sinoviale, ma presenti anche in molti quadri pre-artrosici). Un certo numero di corpi detti ‘estranei’, possono portare ad una coxartrosi. La loro rimozione attraverso artroscopia permette a volte di bloccare il processo. Infine è possibile eseguire il release (ovvero la detensione chirurgica) di tendini responsabili di scatti dolorosi refrattari ai comuni trattamenti fisioterapici (anca a scatto).
Altre possibili indicazioni, sebbene di frequenza decisamente inferiore, sono le lesioni del legamento rotondo, le sinoviti villo-nodulari pigmentose, etc. L’artroscopia permette a volte una pulizia articolare e, nonostante il carattere recidivo della patologia, diritardare un probabile intervento di protesi. E’ indispensabile un’accurata scelta del paziente e la valutazione delle sue condizioni generali, questo significa che se un paziente ha una coxartrosi avanzata non si opta per l’artroscopia, ma per un intervento più risolutivo (protesi totale). L’artroscopia di anca è un intervento per-cutaneo (2 o 3 microincisioni). Le procedure più semplici (artroscopia diagnostica, rimozione di corpi mobili, trattamento di una lesione del legamento rotondo, etc) possono essere eseguite in regime di day-surgery (ricovero al mattino e dimissione alla sera), mentre le procedure più complesse (trattamento dell’impingement femoro-acetabolare) possono giovarsi di una notte di degenza in più.